Le medesime regole sulla vendita di oggetti tra privati si applicano sia nel caso di vendita e di consegna degli oggetti di persona e sia di transazioni che avvengono via Internet.
Capita a molti di voler alleggerire il proprio magazzino o fare piazza pulita di tutti gli oggetti inutilizzati presenti in casa. La vendita tra privati rappresenta una soluzione comoda per almeno due motivi: consente di raggiungere l'obiettivo di "svuotare" camere e ripostigli e di guadagnare piccoli e grandi cifre.
Già, perché possono essere anche altre le ragioni che conducono alla vendita di prodotti, beni e oggetti e una di queste può essere proprio quella del lucro. Pensiamo ad esempio al valore che può avere una collezione completa e anche piuttosto datata, sia essa di oggetto o di riviste.
Occorre quindi domandarsi come comportarsi e dunque qual è il limite di importo di vendita tra privati e quali sono le condizioni fiscali e non da rispettare. Il tutto ricordando sin da subito che le medesime regole si applicano sia nel caso di vendita e di consegna degli oggetti di persona e sia di transazioni che avvengono via Internet.
Anzi, proprio quest'ultima è una delle opzioni più ricorrenti per via della diffusione di piattaforme online che mettono in contatto il venditore con l'acquirente. Nella maggior parte dei casi si tratta di acquisti sicuri dal punto di vista del pagamento e che sono quindi tracciati. Scopriamo quindi tutti i dettagli tra
- Vendite tra privati, limiti e condizioni
- Regole da rispettare nelle vendite tra privati
Vendite tra privati, limiti e condizioni
La vendita di oggetti tra privati può rivelarsi un'attività realmente remunerativa. Possono essere tanti i beni in nostro possesso con un valore accresciuto nel tempo e di cui, in fin dei conti, non sappiamo più cosa farcene. La presenza di numerose piattaforme online con cui entrare in contatto in tutta sicurezza con potenziali acquirenti non può che facilitare l'operazione.
I dubbi sono di altro tipo: c'è un limite economico da rispettare? Ci sono condizioni particolari da rispettare nelle vendite tra privati? Innanzitutto la compravendita non è un procedura a cui approcciarsi con leggerezza ed è bene conoscere cosa prevede la normativa. In linea di massima si configurano tre situazioni.
La prima è quella della cosiddetta vendita una tantum che non può essere considerata un'attività commerciale e non è tassabile. Pensiamo ad esempio alla vendita della collezione completa e originale della collezione di album delle figurine Panini del campionato di calcio italiano.
In questa situazione il carattere episodico della vendita impedisce che l'attività possa essere inquadrata come commerciale. In buona sostanza, il reddito che si ricava non deve essere inserito in dichiarazione dei redditi da presentare ogni anni e ai fini Iva non richiede alcun obbligo fiscale.
La seconda è la vendita di oggetti online che configura attività commerciale occasionale. La principale differenza con il caso precedente è la tassazione dei ricavi ai fini Irpef con conseguenza inserimento nella dichiarazione dei redditi. Esattamente nella categoria dei redditi diversi, nel quadro reddituale E del modello 730 (per i lavoratori dipendenti) o il quadro RL del modello redditi PF (per i lavoratori autonomi).
Infine c'è il caso della vendita sistematica ovvero costante e abituale, i cui proventi sono tassabili ai fini Irpef e Irap e rilevanti ai fini Iva (occorre cioè dotarsi di partita Iva, ordinaria o forfettaria).
Regole da rispettare nelle vendite tra privati
A ciascuna delle tre situazioni indicati corrispondono quindi limiti e condizioni fiscali differenti. Anche se poi in realtà la regola del limite economico nelle vendite tra privati è applicabili solo nel caso delle vendite una tantum e occasionali ed è pari a 5.000 euro all'anno sia nel caso di cessione di un bene usato e sia di un oggetto nuovo di personale produzione (pensiamo ad esempio a un artigiano o a un pittore).
Diventa quindi particolarmente interessante il caso della vendita di prodotti di propria creazione, rispetto a cui il valore degli oggetti non può superare 250 euro nel caso di compravendita pubblica ovvero nelle manifestazioni organizzate. La soglia può però variare in base alla regione.
Le stesse regole per la vendita di oggetti tra privati si applicano sia nel caso di vendita e consegna dell'oggetto di persona, sia nelle transazioni che avvengono tramite Internet.
FAQs
Se vuoi vendere prodotti o servizi come privato, senza avere la Partita IVA non ci sono limiti di guadagni o di quantità. L'importante è che si tratti di un'attività di vendita occasionale e non professionale. Occasionale: la vendita deve avvenire “una volta ogni tanto”, non di frequente e non con cadenza regolare.
Quante auto può vendere un privato? ›
La legge sulla regolamentazione del trasporto terrestre stabilisce che i privati possono vendere solo due veicoli all'anno . A me non risulta ma magari non sono aggiornato. Estremi della legge pls.
Quando bisogna dichiarare le vendite online? ›
Vendite online, i dati di tutti i redditi incassati nelle mani del Fisco. Con la pubblicazione del provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 20 novembre 2023 parte la comunicazione per i gestori di piattaforme digitali, prevista nell'ambito della direttiva Dac7, e la prima scadenza è fissata al 31 gennaio 2024.
Quanto si può vendere online senza partita IVA? ›
Al contempo aprire un'e-commerce senza partita IVA è senz'altro possibile, tuttavia c'è un grosso “ma”. Per la legge italiana l'apertura della partita IVA non è obbligatoria solo se si tratta di un'attività occasionale che non produce più di 5.000 euro di reddito annuo.
Come funziona la vendita tra privati? ›
Cos'è il Contratto di Vendita tra Privati
Il Contratto di Vendita tra Privati è l'accordo con il quale un venditore non professionista trasferisce la proprietà di un bene mobile (come un oggetto o un autoveicolo) ad un acquirente privato, dietro il versamento di una somma di denaro (prezzo del bene).
Come vendere da privato senza Partita IVA? ›
Sui Marketplace è possibile vendere online senza partita IVA. I marketplace (come ad esempio Ebay, oppure Facebook) consentono quindi la vendita online occasionale, non organizzata (dal soggetto privato), sporadica, a prezzi modici e non continuativa.
Come funziona la vendita occasionale? ›
Con il termine vendita occasionale facciamo riferimento a quella che viene fatta in modo non stabile e non continuativo. Tale tipologia di vendita non rende necessaria l'apertura della Partita IVA. È possibile vendere online senza Partita IVA a patto che l'attività sia: Svolta in modo occasionale e sporadico.
Quando vendi una macchina devi pagare le tasse? ›
No. Il passaggio di proprietà è sempre a carico dell'acquirente.
Cosa fare quando si vende un auto tra privati? ›
Per completare la vendita auto tra privati, è necessario presentare i seguenti documenti presso uno Sportello Telematico dell'Automobilista: certificato di proprietà, carta di circolazione, atto di vendita, documento di identità dell'acquirente e codice fiscale.
Chi vende casa deve fare il 730? ›
Se aderirai alla tassazione ordinaria, dovrai dichiarare la plusvalenza nella tua dichiarazione dei redditi 730, e verrà applicato lo scaglione IRPEF dal 23% al 43%. Se invece aderirai alla tassazione separata, dovrai versare una imposta fissa del 26% contestualmente all'atto notarile di vendita.
Tasse ecommerce in Partita IVA: quali e quante sono?
Scaglione di reddito | % IRPEF |
---|
fino a 28.000€ | 23% |
da 28.000,01€ a 50.000€ | 35% |
oltre 50.000,01€ | 43% |
Che tipo di partita IVA serve per vendere online? ›
Per aprire partita IVA per vendere online, il codice ATECO solitamente utilizzato è 47.91.10. Scegli il regime fiscale al quale aderire: puoi optare per il regime dei minimi se hai un fatturato annuo inferiore a 65.000 euro, oppure per il regime forfettario se la tua attività rientra in determinati settori.
Cosa si rischia se si vende senza partita IVA? ›
Cosa significa? Se vendi senza partita IVA potresti incorrere in sanzioni: per mancato invio della comunicazione di apertura della partita IVA che va da un minimo di 516€ a 2.064€ per la mancata presentazione della pratica in Camera di Commercio, che va da un minimo di 103 ad un massimo di 1.032€
Come vendere su Internet da privato? ›
I migliori siti per vendere online da privato sono:
- eBay.
- Subito.it.
- Autoscout24.
- Facebook Marketplace.
- Vinted.
- Wallapop.
- Etsy.
Quanto si può guadagnare online senza partita IVA? ›
Partita IVA: quando è obbligatoria
Uno dei luoghi comuni più diffusi quando si parla di lavoro online è che se non si supera la soglia dei 5.000 euro annui, allora sia possibile guadagnare senza dover aprire la partita IVA.
Quanto posso vendere da privato su eBay? ›
In sintesi: per rimanere venditore privato bisogna rispettare dei parametri cioé massimo 29 transazioni e massimo 2.000 euro, quindi meno di 30 transazioni e per le quali i corrispettivi versati non superano i 2.000 euro.
Quando una vendita e occasionale? ›
La vendita è considerata occasionale e quindi esente dall'obbligo di partita IVA solo se è saltuaria e non frutto di un'attività organizzata, stabile e continuativa.
Come dichiarare vendite occasionali? ›
L'attività commerciale occasionale, anche se soggetta ad IRPEF, non è però rilevante ai fini Iva. Quindi, non è necessario istituire i relativi registri ed emettere fattura. Tuttavia, è necessario emettere una ricevuta non fiscale per ogni importo incassato.
Quante vendite si possono fare su eBay senza Partita IVA? ›
Come ti abbiamo accennato sopra, un privato può vendere su eBay oggetti usati senza nessun obbligo fiscale. La piattaforma mette a disposizione 150 inserzioni gratuite al mese in formato Compralo subito e Asta online per i privati, ovvero per i venditori non professionali.